continua Infiorescenze25, la rassegna curata dal festival BookMarchs – L’altra voce in collaborazione con il Teatro Rebis e l’IC “Vincenzo Pagani” di Monterubbiano e prosegue ospitando Partitura di stagioni: concerto per Mahvash Sabet, con Serena Abrami, Enrico Vitali e Giuseppe Franchellucci, una produzione Teatro Rebis curata da Andrea Fazzini. Dopo Un’orchestra di voci: concerto da Trologia del Cosmo al Teatro Comunale di Campofilone (FM), Infiorescenze si sposta nel magnifico Teatro delle Logge di Montecosaro (MC). L’evento, sponsorizzato dal Banco Marchigiano, si terrà il 15 novembre 2025 alle ore 21:00. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Dopo il grande successo del debutto in Sicilia, a Segesta, Salemi e Milo, Serena Abrami, Enrico Vitali e Giuseppe Franchellucci tornano a casa e presentano Partitura di stagioni nelle loro Marche. Si tratta di un concerto poetico, uno spartito inedito di voci e parole, una ricerca sulla parola e sulla poesia come uno strumento ancora insostituibile e rivoluzionario di libertà e di esistenza. Le musiche e i testi originali di Abrami e Vitali incontrano i versi di Mahvash Sabet, poetessa ed educatrice iraniana attualmente prigioniera nel carcere di Evin, a Teheran, da dove continua a far sentire eroicamente la sua voce.
Partitura di stagioni è un viaggio che parte dalla questione iraniana per espandersi al mondo intero, con l’intento di dare voce e visibilità alle vite la cui esistenza è messa in pericolo da guerre e violenze: è un inno poetico e vocale alla pace attraverso la commistione di lingue e linguaggi artistici.
Durante gli ultimi due anni, la cantautrice Serena Abrami si è confrontata a più riprese, nel corso del proprio lavoro di ricerca, con traduttori e scrittori, tra cui Francesco Occhetto e Stella Sacchini, e con alcuni membri della comunità persiana. Al contempo, ha avviato un processo di scrittura con il chitarrista e compositore Enrico Vitali, delineando una tessitura che si è arricchita, in fase finale, delle suggestioni musicali del violoncellista Giuseppe Franchellucci e dell’orchestrazione scenica di Andrea Fazzini.
A ispirare Serena Abrami ed Enrico Vitali è stata principalmente la voce e i versi di Mahvash Sabet, poetessa iraniana che, dal carcere di Evin, continua a parlare di speranza, amore e vita. Sul palco i suoi versi, selezionati attraverso la generosità del traduttore Francesco Occhetto che ne ha permesso l’uso, si alternano a momenti autoriali. Il concerto, che si apre e si chiude con liriche tratte da alcuni componimenti dei poeti Mahmoud Darwish e Arzoo Rahemi, è una personalissima dedica sonora alla poesia come atto di libertà, in un intreccio di lingue e suggestioni che non si limitano a essere parole di denuncia, ma auspicano e preparano una creazione estetica nuova, una lingua meticcia portatrice di pace.
Serena Abrami è cantautrice e autrice, ma è soprattutto una persona curiosa. Nel tempo ha avuto modo di delineare tracciati sempre nuovi, in uno scavo verticale e prismatico. Oggi si muove tra ricerca, scrittura e ideazione di esperienze corali. Negli ultimi anni il teatro ha bussato alla sua porta in modi sempre più profondi: con la band Leda compone ed esegue dal vivo le musiche dell’Opera in fieri Don Chisciotte ad ardere (Ravenna Festival), per Ermanna Montanari e Marco Martinelli de Il teatro delle Albe, e in veste di solista affianca Montanari in A te come te. Scritti giornalistici di Giovanni Testori. In Sole & Baleno, insieme a Pietro Babina, esplora per la prima volta la recitazione come dimensione possibile di una ricerca sulla Voce.
Enrico Vitali, che condivide con Serena Abrami la presenza nei Leda e l’esperienza di scrittura delle musiche per il Don Chisciotte, è chitarrista e compositore. Dedito alla ricerca del suono delle corde, è un cuore consacrato alla musica come possibilità di decodifica del mondo, di creazione di linguaggi, di mescolanza tra radici e ciò che c’è “oltre”. Nel corso del tempo ha avuto modo di attraversare innumerevoli esperienze artistiche.
Giuseppe Franchellucci, grazie all’interesse per la musica contemporanea, elettroacustica e la pratica improvvisativa, si esibisce in manifestazioni di grande rilievo, tra cui “Nuova Consonanza” di Roma, “900 ed oltre” di Modena insieme al Maestro Enzo Porta, Tonhalle Düsseldorf Festival, Platzhirsch Festival a Duisburg.
Andrea Fazzini è autore, regista e fondatore della compagnia Teatro Rebis, di cui è direttore artistico dal 2003. Dal 2020 al 2022 è docente di “Storia del teatro e dello spettacolo” presso l’Università di Macerata, con cui collabora tuttora. Come autore e regista ha rappresentato i suoi spettacoli in importanti festival e rassegne, e ha diretto numerosi festival e rassegne di respiro nazionale e internazionale. È ideatore e coordinatore di progetti laboratoriali intersemiotici rivolti a scuole e a situazioni di marginalità sociale. Dal 2007 fa parte del LGSAS (Libero Gruppo di Studio di Arti Sceniche), diretto da Claudio Morganti, e dal 2023 è membro del Comitato scientifico del “Borgo Danilo Dolci”, per cui co-dirige il Festival Palpitare di nessi tra Palermo e Trappeto. Negli ultimi anni, oltre alle produzioni del Teatro Rebis, ha collaborato come autore e regista agli spettacoli: 22_cortociurcuito Olivetti (produzione Compagnia Rovine Circolari di Osimo), SS16 (produzione Teatro dei Mignoli di Bologna) e Gli uomini storti_ovvero l’inapparenza di Kafka (produzione Compagnia Gogmagog di Firenze).
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