Il 15 febbraio 1798 le truppe napoleoniche occupano Roma e costringono il Papa alla fuga. Lo stesso giorno viene proclamata la Repubblica e viene instaurato un nuovo regime repubblicano. Ma l’esercito borbonico riesce ad abbattere il governo provvisorio degli insorti e a Roma viene instaurato un durissimo regime di polizia. La trama si sviluppa poi attraverso intrighi, tensioni e colpi di scena fino al tragico finale, con la musica di Puccini che trasmette le emozioni dei personaggi e crea un'atmosfera intensa e coinvolgente. In particolare, la celebre aria "Vissi d'arte", interpretata da Tosca nel secondo atto, è uno dei momenti più toccanti dell'opera, in cui la cantante esprime la sua disperazione di fronte alle ingiustizie e alla crudeltà della vita. Uno dei momenti più celebri della storia della musica internazionale. Una delle opere più amate e rappresentate del repertorio lirico, grazie alla sua trama appassionante, alla musica intensa e all'indimenticabile personaggio di Tosca, una donna forte e passionale che affronta le sfide della vita con coraggio e determinazione.
La Tosca andrà in scena alle 21 di martedì 22 marzo al Teatro Sanzio grazie all’Università Carlo Bo che ha fortemente voluto creare questa nuova opportunità di suggellare sotto l’ala della musica l’unicum di una città fatta di studenti e cittadini, assieme allo sponsor Pantarei.
I tre atti di Giacomo Puccini su libretto di L.Illica e G.Giacosa vedranno la regia di Giuliano Ferri e l’Orchestra Raffaello diretta dal M° Stefano Bartolucci. Spettacolo organizzato dall’Associazione Itinerarte.
Interpreti: Tosca – Anna Caterina Cornacchini Mario Cavaradossi - Dario Ricchizzi Barone Scarpia – Carlo Morini Cesare Angelotti – Ken Watanabe Il Sacrestano - Davide Bartolucci Spoletta – Patrizio Saudelli Sciarrone – Flavio Mezzolani Il Carceriere – Olivier Mani Il Pastorello – Zara Vasileva
Coro “Città Futura” e coro “Regina” di Cattolica dir. M° Gilberto Del Chierico Coro di voci bianche Le Allegre Note di Riccione e G.Lettimi di Rimini diretti da Fabio Pecci
L’ingresso è gratuito ma sarà obbligatorio prenotarsi collegandosi al link: www.uniurb.it/prenota