Feste popolari
28 Maggio 2023 ore 20,30 Fermo (FM)www.cavalcatadellassunta.it
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Descrizione

Fermo rivive i fasti del suo illustre passato. Sabato 28 maggio è in programma la nomina ed investitura dei Priori, iniziativa nell’ambito della 42^ Cavalcata dell’Assunta, tappa di avvicinamento al celebre Palio del 15 agosto. Un evento, questo, frutto del grande lavoro di ricerca e riproposizione storica messo in atto dalla Cavalcata che intende ripercorrere le tappe fondamentali della vita politica e sociale della comunità fermana del passato, proponendo con rigore e con accuratezza una rievocazione composta da momenti di festa popolare e di grande attenzione alla storia.
“Questo è l’inizio dei momenti rievocativi legati alla Cavalcata – esordisce il sindaco Paolo Calcinaro -, un’iniziativa fondamentale, di spinta, dove la comunità legata al Palio fatta dalle contrade e dai contradaioli, si ritrova”. “Un evento emozionante per i Priori – spiega l’assessore al commercio Mauro Torresi –, leghiamo la tradizione alla cultura e al turismo”.

Riproporre e far conoscere la storia, dicevamo, quella con la “S” maiuscola, è questo l’obiettivo da perseguire. Ne è portavoce il vice presidente della Cavalcata Andrea Monteriù, accompagnato dall’altro vice presidente Roberto Montelpare: “Il Palazzo dei Priori è il luogo in cui abitavano per due mesi i sei Priori e da lì governavano la cosa pubblica. Mentre erano in carica non potevano uscire se non per eventi eccezionali. Terminati i due mesi venivano eletti altri Priori e questo per 6 volte all'anno, a garanzia della buona gestione politica, scevra da intrallazzi e inciuci vari. I Priori non appartenevano alle contrade storiche, non avevano particolari correlazioni col territorio, erano anche svincolati tra di loro, no a rapporti di parentela, si a competenza ed età adeguata. E' stato cosi dal XIII al XVIII secolo quando il sistema venne abolito da Papa Pio VII. Venivano scelti con sorteggio dal Consiglio di Cernita, dal Gonfaloniere di Giustizia e dai Savi, tramite un complesso procedimento che prevedeva l’estrazione delle “Palluctae”. Ancora oggi possiamo ammirare nella Sala del Mappamondo la cassa originale con otto cassetti avanti e otto dietro: in quella cassa venivano riposte le palle di cera verde per l’estrazione”.

“Lavoriamo per una manifestazione non slegata dalle tradizioni – spiega il regista Adolfo Leoni -. Questo è la strada da percorrere per capire da dove veniamo, enfatizzando il lavoro delle contrade. A volte – continua Leoni - viviamo in luoghi che non conosciamo o conosciamo poco. Il fine della Cavalcata è ricollegare i fili della storia. Anche oggi, presentiamo l’evento del 28 maggio con una conferenza organizzata in Pinacoteca, sotto un’opera pittorica importantissima, “La discesa dello Spirito Santo e l’Eterno”, eseguita nel 1617 da uno tra i maggiori pittori del barocco: Giovanni Lanfranco. Lo facciamo perché il tema della Pentecoste è strettamente legato alla nomina dei Priori in Duomo proprio il giorno di Pentecoste. I cristiani sostengono che scende lo Spirito Santo, i laici legano quel giorno al sapere, alla scienza. Nell'antico testamento gli ebrei lo associavano alla legge. Si parla dunque del saper amministrare per il bene comune. Ecco il legame tra il giorno del 28 maggio, domenica di Pentecoste, l’investitura dei Priori e l’opera del Lanfranco. La Cavalcata deve essere anche questo: saper collegare la festa, la storia e la conoscenza dei luoghi e delle opere d’arte di cui è ricco il nostro territorio, come appunto questa pala del Lanfranco o come la Natività del Baciccio che abbiamo preso a simbolo nel proporre il presepe vivente nelle Cisterne Romane.

Il 28 maggio l’evento si sviluppa in tre scene: la prima, a partire dalle ore 20,30, si svolgerà in piazza dove passeranno le contrade non inquadrate perché per il popolo è una festa, mentre i Priori ed il Podestà saranno nel loro palazzo e usciranno in pompa magna in quanto rappresentanti dell'istituzione. Poi si andrà in Duomo, circondati da una scenografia particolare lungo il percorso. La seconda scena: l’entrata nella cattedrale con le tre casse, le tre chiavi, i nomi dei Priori. Prima però verranno nominati i Gonfalonieri, personaggi importanti perché difendevano la loro contrada chiamando alle armi il popolo quando si correvano rischi. La vestitura dei Priori avverrà con il classico robone di color porpora, simbolo della regalità. La scena conclusiva sarà il ritorno in piazza, si riformerà il corteo e si godrà dello spettacolo. I priori entreranno nel loro palazzo con i riti di apertura e chiusura del portone, simbologia che ci dà la chiave interpretativa dell’evento.
Ringrazio le contrade, i Priori, la Compagnia teatrale Musical Insieme e le voci recitanti di Gaia Capponi ed Elisabetta Lattanzi”.

La chiusura del regista Leoni con un’anticipazione: “Nel segno del profondo legame tra Fermo ed il territorio, recentemente a Francavilla d'Ete è stato scoperto uno stendardino, una sorta di palio che veniva portato a Fermo in occasione dei festeggiamenti agostani in onore di Maria Assunta. Con il palio i comuni rendevano omaggio alla Madonna, protettrice dello stato e dell'arcidiocesi, ciò non intendeva subalternità nei confronti di Fermo, città amica ed alleata alla pari. Questo simbolo di unione, di comunanza di interessi, che esclude la soggezione, era ben chiaro allora e deve tornare in auge adesso. L’antica tradizione si perse nel XIX secolo, anche per questo vogliamo recuperare ed esporre gli stendardi, i “palii” dei castelli fermani che venivano recati a Fermo in occasione della Cavalcata. Si tratta di drappi restaurati nel 1752, quando il Governatore di Fermo chiamò i castelli a raccolta e ordinò loro di risistemarli perché logori, e che, siamo sicuri, non sempre sono andati perduti. Attendiamo che si avvii dunque un meccanismo di ricerca da parte di altri Comuni, al fine di ritrovare un’unione storica per una vera festa del territorio. Quest’anno annoveriamo Monterubbiano, Francavilla d’Ete e Moregnano, in attesa degli altri”.
 
 

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