Gli Antichi Frutti d’Italia s’incontrano a Pennabilli
Gli Antichi Frutti d’Italia s’incontrano a Pennabilli
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dal 27 Settembre al 28 Settembre Pennabilli (RN)
dal 27 Settembre al 28 Settembre Pennabilli (RN)
Descrizione
Pennabilli torna ad accogliere la Festa dedicata agli Antichi Frutti d’Italia, appuntamento che da diciotto anni celebra la biodiversità, l’agricoltura contadina e il paesaggio rurale e culturale del Montefeltro. L’iniziativa, nata nel 2008 da un’intuizione del maestro Tonino Guerra, fu presentata dallo stesso poeta nell’edizione 2014 con la sua consueta schiettezza: “non è una semplice esposizione di due mele e tre pere”. Come a dire: non fermiamoci all’apparenza, questo evento vuole essere un segnale forte. La festa è un invito a riscoprire il legame profondo tra terra, comunità e valori contadini. Un gesto culturale, civico e politico che, in tempi di crisi ambientale, assume la forma di un atto necessario. Lo affermava lo stesso Guerra con parole semplici, ma radicali: “Se non torniamo ad avere devozione per la terra, siamo finiti.” La biodiversità agricola è infatti un patrimonio genetico fondamentale per la sicurezza alimentare, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la resilienza degli ecosistemi. Conservare varietà locali e frutti antichi significa custodire risorse uniche, sviluppate in condizioni ambientali specifiche, preziose per affrontare le sfide agronomiche del futuro. Una linea guida, ma soprattutto una necessità per la sostenibilità dei sistemi agricoli. La manifestazione invita a riconoscere il valore della diversità biologica, gastronomica e culturale, a custodire saperi e varietà che raccontano un equilibrio possibile tra uomo e paesaggio. Non si tratta di nostalgia, come sottolineava il maestro Guerra, ma di responsabilità verso l’ambiente e le generazioni future: è da questa consapevolezza che, nel 2008, nacque la festa. L’ultimo fine settimana di settembre porterà a Pennabilli un ricco calendario di appuntamenti: mercati, mostre, incontri scientifici e culturali, laboratori, camminate, musica e momenti conviviali animeranno il borgo in un dialogo continuo tra natura, sapere e tradizioni. La diciottesima edizione si apre sabato 27 settembre, alle ore 9:00, con la passeggiata con musica e poesia “In cammino lungo l’infanzia del mondo”, curata dall’associazione di promozione sociale D’là de’ foss, nata a Pennabilli nel 2011 per promuovere un rapporto armonico tra uomo e natura. Alle ore 15:00 si entra nel cuore della manifestazione con l’apertura ufficiale del Mercato dei “Frutti Dimenticati” e delle Piante contadine, allestito tra le vie e le piazze del centro. Banchi colmi di profumi, forme e colori riportano alla luce varietà antiche: mele, pere, giuggiole, e alberi come il nespolo, il sorbo, l’azzeruolo o il ciliegio visciolo. Accanto agli antichi frutti, il mercato ospita prodotti tipici del Montefeltro – confetture, miele, formaggi, salumi della tradizione, polenta di mais antico – insieme a manufatti dell’artigianato artistico. Un’occasione per assaporare la biodiversità anche attraverso il gusto e la manualità, riscoprendo il valore delle stagioni, della creatività dell’uomo e dei saperi tradizionali. A seguire, all’interno della chiesa settecentesca di San Filippo, viene inaugurata la Mostra Nazionale Pomologica e della Biodiversità, curata dal professor Gigi Mattei Gentili con l’allestimento degli architetti Cinzia Dori e Pietro Dani. L’esposizione, frutto di anni di studio, coltivazione e tutela, presenta centinaia di varietà frutticole e orticole recuperate da vivai, collezionisti, università e istituti di ricerca: un patrimonio agricolo e culturale che prende forma in uno spazio d’eccellenza. L’allestimento, ogni anno rinnovato con materiali semplici come terra, paglia e fieno, trasforma la chiesa in un luogo di ascolto e contemplazione. È un gesto poetico e minimale, capace di evocare la spiritualità dei paesaggi rurali e quel “silenzio parlante” che Tonino Guerra amava cercare nelle chiese di campagna, seduto ad ascoltare le parole rimaste nell’aria, sussurrate nelle grate dei confessionali e custodite dalle mura in pietra. Con questo spirito, la mostra si conferma ogni anno come un’installazione densa di significato: uno spazio in cui scienza e memoria si incontrano, e dove il sapere agricolo diventa esperienza sensibile. Durante la Festa, i ristoranti di Pennabilli propongono menù speciali ispirati alla tradizione contadina, con piatti che valorizzano prodotti tipici, erbe spontanee e varietà locali, per un viaggio gastronomico tra i sapori autentici. Alle ore 16:30, nella sede dell’associazione Tonino Guerra in via dei Pensieri sospesi, viene proiettato Il Mangiastorie, docufilm prodotto da AMAP – Agenzia per l’Innovazione nel Settore Agroalimentare e della Pesca delle Marche in collaborazione con Fondazione Marche Cultura. Il film racconta la biodiversità agraria delle Marche attraverso un viaggio emozionante tra prodotti locali, storie di agricoltori custodi e l’arte culinaria di cinque chef marchigiane, ciascuna portavoce della propria provincia. Dalla Cicerchia di Serra de’ Conti alla Visciola di Cantiano, passando per la Mela rosa dei Sibillini, il film esplora diciotto varietà agrarie, intrecciando ingredienti, territori e saperi antichi. Coniugando sensibilità narrativa e rigore scientifico, Il Mangiastorie invita a riscoprire la biodiversità come risorsa essenziale per il futuro dell’agricoltura. Tra le voci narranti, anche quella di Ambra Micheletti, agronoma e responsabile del progetto. A seguire, nella stessa sede, si tiene l’incontro pomologico dal titolo “Vecchie e nuove varietà: perché conservare, perché rinnovare”, che approfondisce il valore delle varietà frutticole tradizionali in relazione alla sostenibilità e alla resilienza dell’agricoltura contemporanea. Intervengono Stefano Tartarini, professore all’Università di Bologna e studioso di genetica frutticola, da anni impegnato nella valorizzazione delle varietà antiche e nello studio della loro adattabilità ai cambiamenti climatici; Guido Cardelli Masini Palazzi, perito agrario e imprenditore agricolo, conduce una fattoria didattica e un allevamento biologico di bovini di razza marchigiana a San Leo, ed è presidente di Coldiretti Rimini, impegnato nella promozione dell’agricoltura locale e nella tutela del territorio; Ambra Micheletti, agronoma e dottore di ricerca, è responsabile del progetto regionale Biodiversità Agraria Marche per AMAP – Agenzia per l’Innovazione nel Settore Agroalimentare e della Pesca. Da quasi vent’anni coordina il Repertorio Regionale previsto dalla L.R. 12/2003 e promuove la tutela delle risorse genetiche animali e vegetali delle Marche. È anche ideatrice del docufilm Il Mangiastorie, dedicato ai prodotti della biodiversità agraria marchigiana. Modera il dibattito Isabella Dalla Ragione, presidente della Fondazione Archeologia Arborea e pioniera nel recupero delle varietà frutticole storiche. «Quando raccolgo un frutto antico, mi sembra di stringere la mano a chi l’ha curato per generazioni» – afferma. Il suo frutteto in Umbria è oggi uno dei più importanti al mondo per la conservazione della biodiversità frutticola. Nel pomeriggio, dalle ore 16:00, l’Anfiteatro di Piazza Garibaldi ospita il Museo Portatile del Parco Sasso Simone e Simoncello, un’attività interattiva e ludica proposta dal MUSSS – Museo Naturalistico, CEAS e Centro Visite del Parco, in collaborazione con l’associazione Malafeltro. Un piccolo museo itinerante che invita a conoscere gli ambienti naturali del Parco e l'area protetta, trasformando il gioco in un’esperienza di apprendimento, capace di accendere la curiosità in grandi e piccini. Alle ore 18:30, l’Orto dei Frutti Dimenticati ospita lo Scarabócc Poetry Slam, una sfida a colpi di versi che restituisce alla parola la sua potenza primordiale. «Le immagini che sono dentro la parola sono infinite», affermava Tonino Guerra. Ed è proprio dalla parola che nasce questo rito collettivo: un’arena poetica dove poeti e poetesse si sfidano solo con la propria voce e la propria presenza scenica. Nato nei jazz club di Chicago, il Poetry Slam è oggi un movimento globale che fonde poesia, teatro e oralità. Ironia, visioni, emozioni e ritmo si intrecciano all’Orto dei Frutti Dimenticati, in un momento di condivisione viva, dove il pubblico non solo ascolta, ma partecipa, giudica, si lascia coinvolgere. Il maestro di cerimonia è Lorenzo Bartolini, performer e agitatore poetico che guiderà la sfida con la sua inconfondibile energia. Lo Slam è valido per il Campionato LIPS – Lega Italiana Poetry Slam, circuito nazionale che promuove la poesia performativa come forma d’arte partecipata, libera e accessibile. Allegria contagiosa, suoni antichi e danze collettive: il sabato sera si accende all’Orto dei Frutti Dimenticati con la Compagnia di Viva e’ ball! Dalle 20:30 la festa si trasforma in una grande veglia all’aperto: l’Orto si riempie del ritmo travolgente del gruppo di suonatori, cantori e danzatori impegnato da anni nella riscoperta delle danze popolari “marchignole”, espressione vivissima del territorio tra Marche, Romagna e Montefeltro. Tra furlane, saltarelli, manfrine, tarantelle, quadriglie e balli rituali con il vino o lo scialle, il pubblico viene trascinato in un’atmosfera gioiosa e coinvolgente, che richiama le veglie di una volta, quando intere comunità si ritrovavano nelle aie per fare festa. Non uno spettacolo da guardare, ma una danza da vivere. Con violini, organetti, tamburi e clarinetti, Viva e’ ball! ricrea un tempo in cui la musica non era intrattenimento, ma linguaggio collettivo: una forma di allegria condivisa, di narrazione e di appartenenza. Le loro esibizioni sono atti di memoria attiva, e ogni passo di danza diventa un gesto di continuità culturale. A rendere il tutto ancora più autentico, la convivialità dei Contadini di Romagna, custodi del gusto e della tradizione, che con sapori genuini e calici generosi rinnovano la tradizione della festa contadina, unitamente agli esercenti pennesi che offrono ai presenti prelibatezze locali. Una serata in cui tradizione e spontaneità si intrecciano, facendo risuonare nell’Orto il battito vitale di un mondo rurale che continua a parlare, a cantare e a danzare.
La festa prosegue domenica 28 settembre con una nuova giornata di incontri, esperienze e scoperte dedicate alla biodiversità. Si inizia alle ore 9:00 con la passeggiata con racconti “Di anello in anello, narrazione in cammino” a cura di D’là de’ foss, associazione pennese che propone ogni anno camminate narrative che valorizzano il paesaggio come luogo di memoria e trasformazione. Alle ore 10:00, in Piazza Vittorio Emanuele II, due laboratori aprono il programma: il laboratorio permanente di riconoscimento delle erbe spontanee e dei frutti antichi, condotto da Luciana Mazzotti, guida il pubblico in un percorso tra piante, memorie contadine e curiosità botaniche; in parallelo, Sauro Biffi, direttore del Giardino delle Erbe di Casola Valsenio, accompagna i partecipanti in un viaggio tra essenze, estratti e oli naturali, trasmettendo l’eredità viva di un luogo che da oltre cinquant’anni è punto di riferimento per la biodiversità vegetale, la ricerca scientifica e la cultura erboristica italiana. Alle ore 10:30, la Festa prosegue con una passeggiata tra biodiversità, memoria e poesia presso il Giardino della Casa dei Mandorli, uno degli spazi più significativi legati al poeta. La visita è condotta da Lea Gardi, presidente dell’associazione Il lavoro dei contadini, da anni impegnata nella salvaguardia delle tradizioni e dei saperi agricoli, e da Giovanna Priarone, guida museale ai Luoghi dell’Anima per l’Associazione Tonino Guerra. Insieme, accompagneranno i partecipanti in un percorso che intreccia parole e paesaggio, coltivazioni e citazioni poetiche, offrendo uno sguardo ravvicinato sul giardino che fu rifugio creativo per il poeta e spazio di collaborazione con l’amico Italo Graziani e con l’associazione contadina ravennate. Alle ore 11:00, sul Roccione alto, le Contrade di Urbino propongono un laboratorio di volo di aquiloni per bambini di tutte le età. Custodi di una tradizione viva fin dal 1955, le Contrade rinnovano ogni anno l’arte della costruzione e del volo degli aquiloni: con carta oleata, canne di fosso e colla di farina, danno forma a comete leggere e colorate, protagoniste di una festa che unisce manualità, creatività e memoria storica, restituendo alla città l’incanto del cielo come spazio di gioco. Alle ore 11:15, presso il Giardino della Casa dei Mandorli, si tiene la cerimonia di posa del Fiore di Pietra in omaggio a Paolo e Vittorio Taviani, due grandi maestri del cinema italiano che condivisero con Tonino Guerra un’amicizia profonda e un sodalizio artistico che ha lasciato il segno in opere come Kaos e La notte di San Lorenzo. Il “Fiore di Pietra”, scultura simbolica, diventa omaggio tangibile a due artisti che hanno saputo dare voce al senso più poetico e civile del narrare. Alla cerimonia partecipa Giuliano Taviani, compositore e figlio di Vittorio.
Nel ricordare Guerra, Paolo Taviani disse nel 2012: «Tonino era come un palloncino che vola alto, pieno di fantasia, che ogni tanto si stacca dalla mano del regista e va per conto suo verso il sole». Un gesto di memoria e gratitudine che rinsalda i legami tra cinema, poesia e luoghi, nello spirito più autentico della Festa. Nel pomeriggio, dalle ore 14:30, all’Orto dei Frutti Dimenticati, Francesco Angelini conduce il laboratorio “Intrecci di foglie e fibre naturali”, Il laboratorio di intreccio condotto da Francesco Angelini invita a riscoprire gesti antichi legati alla lavorazione delle fibre vegetali, un sapere contadino tramandato nel tempo che trasformava elementi semplici della natura — come foglie, fusti e fibre — in oggetti d’uso quotidiano: corde, legacci, sporte, stuoie e contenitori, espressione di ingegno, sobrietà e profondo rispetto per le risorse del territorio. Dalle ore 15:00, in Piazza Vittorio Emanuele II, la Stamperia Pascucci di Gambettola – attiva dal 1826 e giunta oggi alla settima generazione – propone un laboratorio di stampa manuale su stoffa con matrici in legno, un’occasione per scoprire dal vivo una tecnica artigianale secolare che affonda le sue radici nella cultura romagnola. Le matrici in legno, battute a mano con il mazzuolo, imprimono sulla stoffa motivi ornamentali tramandati da generazioni, raccontando attraverso il gesto artigiano un’intera civiltà del lavoro e del simbolo. La bottega, guidata dal maestro Riccardo Pascucci, ha intrecciato negli anni una relazione creativa con Tonino Guerra, che ne amava la sapienza artigiana e la forza evocativa. Allo stesso orario, l’Orto dei Frutti Dimenticati si anima con l’Orto Sonoro, rassegna di esibizioni musicali itineranti a cura della Scuola Comunale di Musica “Giulio Faini” di Santarcangelo di Romagna, gestita dall’Associazione Bandistico Corale “Banda Città di Santarcangelo”. La scuola, attiva da oltre trent’anni, promuove una formazione musicale aperta a tutte le età, affiancando allo studio degli strumenti un’intensa attività espressiva collettiva e inclusiva. Docenti e allievi della scuola danno vita a un percorso musicale diffuso, che intreccia suoni e natura: sassofono, trombone, contrabbasso e chitarra risuonano tra alberi, erbe e frutti, trasformando il giardino in un palcoscenico naturale. Roberto Siroli (sassofono), Federico Tassani (trombone), Mauro Mussoni (contrabbasso) ed Elena Bellini (chitarra) accompagnano il pubblico in un viaggio sonoro che celebra la bellezza dell’ascolto condiviso e della musica dal vivo, in dialogo con i luoghi e le persone. Alle ore 16:00, all’Orto dei Frutti Dimenticati, la Festa accoglie Carlo Pagani, maestro giardiniere, paesaggista e noto divulgatore, in una conferenza dal titolo Viaggi paralleli nella Natura, ispirata al Canto XXVIII del Purgatorio dantesco. Progettista insieme a Tonino Guerra dell’Orto stesso, Pagani ritorna simbolicamente in questo luogo di memoria botanica e poetica con una riflessione che accosta il viaggio di Dante, accompagnato da Virgilio alla scoperta del Giardino dell’Eden nel 1300, a un viaggio contemporaneo compiuto idealmente con Tonino Guerra nel 2025. Una rilettura poetica e civile che mette in luce il cambiamento della natura, tra paesaggio, bellezza e responsabilità. Viaggi paralleli nella Natura è stato presentato con grande successo alle Giornate Dantesche 2005 di Foligno. Autore di numerosi libri e programmi televisivi, appassionato coltivatore fin da bambino e pioniere in Italia del collezionismo di rose e frutti antichi, Pagani ha sempre affermato: «L’orto è il mio modo per stare nel mondo, con le mani nella terra e la testa tra le stelle». Alle ore 17:30, nell’Orto dei Frutti Dimenticati, la Festa si chiude con il concerto degli Hodmadoddery, duo folk anglosassone attivo da oltre vent’anni. Tra chitarre acustiche, armonie vocali e ironia, propongono un viaggio musicale tra ballate, tradizioni orali e atmosfere delle isole britanniche. Definiti da Folk Radio UK come «una musica distintiva, affascinante, telepatica», hanno calcato i palchi di Glastonbury, Bath Fringe e altri festival europei, conquistando il pubblico con uno stile personale e giocoso, che mescola folk tradizionale, cover sorprendenti e complicità scenica. Una chiusura in musica che è anche un invito alla leggerezza e all’ascolto, per salutare insieme un fine settimana dedicato alla terra, alla cultura e alla memoria.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero. Alcuni laboratori prevedono prenotazione o posti limitati.
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