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26 Novembre 2022 dalle ore 9Teatro Piermarini Matelica (MC)0737.781870
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Sabato 26 novembre tornano le Giornate Bigiarettiane al teatro Piermarini con la seconda edizione dopo la riuscitissima iniziativa dello scorso anno. Il progetto è stato ideato, appunto, nel 2021 dall’assessorato alla Cultura del Comune di Matelica per valorizzare la figura di Libero Bigiaretti (Matelica 16 maggio 1905 - Roma 3 maggio 1993) mediante l’organizzazione di un’annuale giornata di studi, grazie alla direzione scientifica del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata, il contributo della Regione Marche e la partecipazione dei principali istituti scolastici secondari di secondo grado del territorio, nonché con la collaborazione organizzativa e culturale di numerose associazioni.

L’iniziativa nasce inoltre sulla scorta dei preziosi legami culturali intessuti dalla Biblioteca comunale intorno alla figura dell’intellettuale matelicese, nel periodo 1998-2010, quando la città riuscì per ben sette edizioni a dar vita al Premio biennale Libero Bigiaretti, un concorso nazionale di narrativa che permise ad una commissione di esperti presieduta dal prof. Alfredo Luzi, ordinario di letteratura italiana moderna e contemporanea dell’Università di Macerata e ad una giuria popolare di 100 cittadini matelicesi, di selezionare nel corso degli anni oltre trenta scrittori di romanzi pubblicati dalle maggiori case editrici nazionali, a cui attribuire ragguardevoli  riconoscimenti  in denaro. Nel 2021, anziché riprendere le fila del concorso letterario, la città di Matelica ha preferito coltivare quel network intellettuale che rappresenta l’eredità più preziosa dell’autore, concentrando le risorse nel progetto annuale delle Giornate Bigiarettiane.

L’appuntamento è quindi per sabato prossimo, a partire dalle ore 9 presso il Piermarini. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Massimo Baldini, dell’assessore regionale alla Cultura Chiara Biondi, del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Unimc Roberto Mancini e dell’assessore alla Cultura Giovanni Ciccardini, sul palco verrà presentata l’opera di Libero Bigiaretti “Disamore” con i prof dell’ateneo maceratese Alfredo Luzi e Carla Carotenuto. La recentissima riedizione del romanzo “Disamore” è stata curata proprio dalla prof.ssa Carotenuto, per i tipi della casa editrice Halley di Matelica. L’opera è stata poi distribuita agli studenti delle scuole partecipanti al progetto. Un’operazione molto riuscita e molto apprezzata, tanto che proprio durante la mattinata saranno gli stessi studenti dell’IPSIA Matelica, ITC Matelica e dei Licei di Camerino e Fabriano, a proporre alcune letture significative direttamente dal testo. A seguire prezioso intervento anche del professor Mancini, che approfondirà il “discorso amoroso” bigiarettiano parlando de “La felicità possibile: desideri, sentimenti, relazioni”. A chiudere la mattinata spazio al dibattito condotto dalla moderatrice di giornata Barbara Olmai.

«Vogliamo restituire centralità alla figura di Libero Bigiaretti – commenta l’assessore Ciccardini – l’obiettivo prioritario è quello di promuovere studi e ricerche dedicate al suo lascito umano e culturale; intento che con altre formule rischierebbe di assumere un ruolo secondario. Anche per questo ci rivolgiamo ai giovani con l’importante supporto dell’Università di Macerata, che eleva ancor di più questa iniziativa. La passata edizione, dedicata alla letteratura industriale, è stata molto apprezzata e ha dato il via a buoni spunti, permettendoci quest’anno di poter strutturare ancora meglio questa giornata». L’iniziativa è organizzata dal Comune di Matelica con il cofinanziamento della Regione Marche, la direzione scientifica dell’Università di Macerata, in collaborazione con Pro Matelica, Biblioteca comunale, Fondazione Il Vallato e la partecipazione dell’Istituto Tecnico Antinori, Ipsia Pocognoni, Licei Camerino e Liceo Classico Statale Stelluti di Fabriano.

Poeta e scrittore, Libero Bigiaretti è nato a Matelica e trasferitosi giovanissimo a Roma con la famiglia, non dimenticò mai la terra d’origine, che restò un luogo dell’anima immancabilmente presente sullo sfondo dei suoi innumerevoli scritti. Esordisce nel 1936 come poeta con Ore e stagioni, lavora come giornalista per “Lettere d’oggi”, collabora con Pietro Nenni a “Mondo Operaio” e all’ “Avanti”. Inizia la sua attività di romanziere con Esterina nel 1942. Seguono tra le altre Carlone (1950), I figli (1954), I racconti (1961), Le indulgenze (1966) che ottiene il premio Viareggio. Dal 1952 al 1964, come molti intellettuali italiani tra i quali Volponi, Pampaloni, Codignola, collabora con Adriano Olivetti a Ivrea, dove dirige l’ufficio stampa della sua azienda, divenendo uno dei più preziosi animatori del suo circolo culturale. Insieme all’amico Corrado Alvaro è stato tra i fondatori del Sindacato Nazionale Scrittori.
 

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