La singolarità del Museo delle Anfore è quella di riunire reperti diversi per tipologia e cronologia in quanto recuperati lungo tutto il Mediterraneo dalle reti dei motopescherecci della marineria di San Benedetto del Tronto, che, tra il 1950 e il 1960, hanno praticato la pesca a strascico in aree diverse. Queste anfore entrarono a far parte della collezione del dottor Giovanni Perotti che, nel 1988, le donò al Comune, e sono giunte fino a noi per raccontare la straordinaria storia del Mediterraneo e delle sue antiche civiltà.

La collezione rappresenta un unicum in Italia in quanto raccoglie reperti sottomarini di epoche e civiltà diverse (anfore cananee, fenicie, puniche, greche, romane, bizantine, ecc.). L'allestimento del Museo delle Anfore è stato concepito per conciliare l'intento scientifico con quello divulgativo: così, le varie tappe espositive sono illustrate da pannelli didattici e didascalie chiari ed essenziali.

Il Museo delle Anfore è articolato in quattro sale. Il percorso espositivo della prima – Un mare di anfore – ha inizio da due esemplari di grande valore storico, una Cananea, la più antica anfora da trasporto, e un’anfora punica prodotta a Cartagine. Al centro della sala si possono virtualmente ripercorrere le tappe fondamentali delle rotte commerciali attraverso le anfore recuperate nei suoi fondali.

Nella seconda sala – Tutto o quasi sulle anfore – sono esposte le anfore più significative posizionate su due gradoni opposti a diversi livelli, in modo da rendere più chiaramente comprensibile la loro sequenza cronologica. Al centro della sala un’anfora mostra le parti di cui è composta, mentre i pannelli didattici ne illustrano le tipologie, le caratteristiche, le funzioni e gli utilizzi secondari.

La terza sala – Il Piceno – è in parte riservata agli scambi commerciali nel Piceno antico. Un pannello illustra la situazione in Adriatico nel I millennio a.C. L’età romana è documentata, oltre che dalle anfore prodotte nella nostra zona, anche da notizie riguardanti la commercializzazione dei prodotti alimentari e dalle testimonianze archeologiche riguardanti i porti e gli approdi del Piceno meridionale. Non poteva mancare il riferimento all'archeologia subacquea come strumento scientifico di ricerca, scavo e conservazione dei reperti sottomarini. Largo spazio è anche riservato ai rinvenimenti subacquei lungo la costa marchigiana, ampiamente documentati in due pannelli sui quali si può seguire l'affascinante resoconto delle scoperte più eclatanti avvenute nel Medio Adriatico, dal ritrovamento della statua bronzea di atleta attribuita allo scultore greco Lisippo, fino al galeone ottomano naufragato agli inizi del XIX secolo nelle acque antistanti Pesaro.

Nell’ultima sala – La nave modello – l’attenzione è focalizzata sulla ricostruzione in scala quasi reale dell’ossatura di una nave oneraria romana naufragata nei pressi di Marsiglia, il cui progetto di ricostruzione è dettagliatamente descritto. La nave modello serve da spunto non solo per illustrare le tecniche di costruzione navale e mostrare un’ipotesi di stivaggio del carico di anfore, ma anche per documentare, attraverso la dettagliata pannellistica, le diverse tipologie di navi romane ed i vari aspetti riguardanti l’antica navigazione.


Orario invernale: dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30
Orario estivo (15 giugno – 15 settembre): dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24
Chiuso il 24 e 25dicembre e il 1° gennaio
Ingresso Euro 2,10 (Ridotto Euro 1,10)

Informazioni aggiuntive

  • citta: SAN BENEDETTO DEL TRONTO

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